Silvio Pellico e le tracce all’Antico Caffè Greco di Roma
Anche Silvio Pellico dovette trascinarvi il peso degli anni trascorsi allo Spielberg, secondo quanto lo scultore Luigi Amici riferirà a Diego Angeli, precisando che l’autore de Le mie prigioni «aveva l’abitudine di sedersi nella prima sala del caffè Greco di Roma, nell’angolo accanto all’arcone di destra», per rimanervi lunghe ore, avvolto nella cappa color marrone, con il cappello a staio sulla testa e le mani appoggiate alla canna d’India.
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