Antico Caffè Greco sotto sfratto. Gestore: "Affitto smisurato". Proprietà: "Contratto scaduto"
Non c'è colore politico che tenga: il Caffè Greco è un'istituzione da preservare. Alla soglia dei duecentosessant'anni, l'autentico locale di via dei Condotti, sotto sfratto, che ha visto passare tra gli altri Goethe, Joyce, Schopenhauer, Nietzsche, de Chirico, Welles e Leopardi, ha incassato un coro di voci unanime a sua tutela: politici e artisti dibattono congiunti su aspetti aulici, contratti scaduti e pigioni da regolare
Lo sfratto è stato soltanto rinviato a fine gennaio 2020: la spada di Damocle pende ancora sull'Antico Caffè Greco a Roma. "Abbiamo ricevuto un atto giudiziario che conferma la fissazione dell'udienza il 14 novembre prossimo e obbliga le parti, sia il proprietario delle mura sia quello dell'attività dello storico locale di via dei Condotti, ad arrivare a un incontro per la tutela dell'Antico Caffè Greco" ha spiegato Nicola Paglietti, legale dei titolari.
La diatriba tra gestori e proprietà mette a rischio la sopravvivenza di un luogo che potrebbe assumere profilo d'interesse culturale per il suo valore identitario. Lo spera il ministero della Cultura e del Turismo, che attraverso la Soprintendenza speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma, sta anche stilando l'elenco dei beni mobili da considerarsi pertinenziali all'immobile, a integrazione dei
decreti ministeriali del 1953 e del 1954.
L'Antico Caffè Greco è già stato dichiarato di interesse particolarmente importante con decreto del ministro per la Pubblica istruzione "perché, fondato nel 1765 e successivamente più volte abbellito con decorazioni e cimeli di interesse storico e artistico. Costituisce oggi un vario e pregevole esempio di pubblico ritrovo sviluppatosi attraverso due secoli di vita per l'ininterrotta consuetudine da parte di artisti di ogni Paese di frequentare le sue ospitali e raccolte salette, avendo rappresentato in Roma, per circa 200 anni, un centro di vita artistica universalmente noto".
Gestori: "Richiesta una pigione di 120mila euro mensile"
"Preciso che la richiesta di canone da parte dell'ospedale israelitico è di 120mila euro sì, ma al mese. Stiamo parlando di un milione e 400mila euro l'anno a fronte di un fatturato dell'Antico Caffè Greco di 3 milioni e mezzo. Destinare il 50% dei ricavi al pagamento del canone di locazione è offensivo per i lavoratori, i fornitori e gli imprenditori, per me e mia moglie che da oltre 20 anni mandiamo avanti lo storico locale", ha dichiarato Pellegrini, amministratore delegato del Caffè. "In questi giorni in molti hanno confuso la richiesta di canone che ci è stata fatta con la cifra di 120mila euro l'anno. Un lapsus freudiano - aggiunge - generato, sicuramente, dall'assurdità della richiesta che sarebbe, ripeto, 120mila euro. Al mese".
L'Ospedale Israelitico di Roma: il Caffè Greco cambia gestore
"L'Ospedale Israelitico di Roma, in qualità di proprietario dell'immobile del Caffè Greco in via dei Condotti, comunica che il contratto d'affitto con l'attuale gestore dell'Antico Caffè Greco si è concluso nel settembre del 2017 e, a malincuore, l'Ente assistenziale ha avviato ormai due anni fa la procedura di rilascio del locale non avendo trovato con l'attuale gestore un accordo economico in linea con il valore di mercato.
L'Ospedale Israelitico di Roma - continua il comunicato - conosce il valore storico dei luoghi e l'importanza della cultura e assicura che i beni all'interno dell'immobile, e in particolare gli arredi di pregio, continueranno a essere tutelati, in linea con i principi che hanno finora guidato la tutela dei valori culturali del locale storico. I ricavi derivanti dall'affitto dei locali sono sempre stati e saranno impiegati dall'Ospedale Israelitico di Roma nell'assistenza ai malati e per migliorare i servizi sanitari a beneficio di tutti i cittadini".
L’Ospedale Israelitico ha infine ricevuto una richiesta di incontro da parte della Cgil Filcams in merito alla situazione dei dipendenti del gestore uscente Antico Caffè Greco Srl. Il Presidente dell’Ospedale, Avv. Bruno Sed, ha accordato un appuntamento alle sigle sindacali mostrando massima attenzione nei confronti dei lavoratori.
Sono passati di qui
Goethe, Hermann Melville, James Joyce, Friedrich Nietzsche, Giacomo Casanova, Ivan Turgenev, Nicolaj Gogol', Gabriele D'Annunzio, Giacomo Leopardi, Friedrich Listz, Oliviero Toscanini, Leone XIII, de Chauteubriand, Elsa Morante, Orson Welles, Alberto Moravia, Giorgio De Chirico, Mark Twain, Ennio Flaiano, Buffalo Bill, Ludovico II di Baviera, James Anderson, Hans Christian Andersen, Diego Angeli, Guillaume Apollinaire, Afro Basaldella, Mirko Basaldella, Hector Berlioz, Paul Bourget, Johannes Brahms, Vitaliano Brancati, George Gordon Byron, Ippolito Caffi, Vincenzo Camuccini, Giacomo Caneva, Antonio Canova, Vincenzo Cardarelli, Onorato Carlandi, Giacomo Casanova, Giuseppe Cellini, Enrico Coleman, James Fenimore Cooper, Jean-Baptiste Camille Corot, Massimo d'Azeglio, Libero de Libero, Hippolyte Delaroche, Pericle Flazzini, Frédéric Flachéron, Ennio Francia, Edvard Grief, Renato Guttuso, Gemma Hartmann, Henrik Ibsen, Jean Auguste Dominique Ingres, Henry James, Angelika Kauffman, Carlo Levi, Mario Luzi, Mario Mafai, Antonio Mancini, Thomas Mann, Jan Matejko, Felix Mendelssonhn, Adam Mickiewicz, Czeslaz Milosz, Alessandro Morani, Kamil Norwid, Fredrich Overbeck, Lea Padovani, Aldo Palazzeschi, Cesare Pascarella, Andrea Pazienza, Silvio Pellico, Giuseppe Prezzolini, Sandro Penna, Goffredo Petrassi, Wladislaw Reymont, Alfredo Ricci, Gioachino Rossini, Aristide Sartorio, Arthur Schopenhauer, Giovanni Sgambati, Percy Shelley, Henryk Siemiradzki, Henryk Sienkiewicz, Juluis Slowacki, Mario Soldati, Stendhal, Hippolyte Taine, Orfeo Tamburi, William Thackeray, Bertel Thorvaldsen, Toro Seduto, Renzo Vespignani, Richard Wagner e Maria Zambrano.
La diatriba tra gestori e proprietà mette a rischio la sopravvivenza di un luogo che potrebbe assumere profilo d'interesse culturale per il suo valore identitario. Lo spera il ministero della Cultura e del Turismo, che attraverso la Soprintendenza speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma, sta anche stilando l'elenco dei beni mobili da considerarsi pertinenziali all'immobile, a integrazione dei
decreti ministeriali del 1953 e del 1954.
L'Antico Caffè Greco è già stato dichiarato di interesse particolarmente importante con decreto del ministro per la Pubblica istruzione "perché, fondato nel 1765 e successivamente più volte abbellito con decorazioni e cimeli di interesse storico e artistico. Costituisce oggi un vario e pregevole esempio di pubblico ritrovo sviluppatosi attraverso due secoli di vita per l'ininterrotta consuetudine da parte di artisti di ogni Paese di frequentare le sue ospitali e raccolte salette, avendo rappresentato in Roma, per circa 200 anni, un centro di vita artistica universalmente noto".
Gestori: "Richiesta una pigione di 120mila euro mensile"
"Preciso che la richiesta di canone da parte dell'ospedale israelitico è di 120mila euro sì, ma al mese. Stiamo parlando di un milione e 400mila euro l'anno a fronte di un fatturato dell'Antico Caffè Greco di 3 milioni e mezzo. Destinare il 50% dei ricavi al pagamento del canone di locazione è offensivo per i lavoratori, i fornitori e gli imprenditori, per me e mia moglie che da oltre 20 anni mandiamo avanti lo storico locale", ha dichiarato Pellegrini, amministratore delegato del Caffè. "In questi giorni in molti hanno confuso la richiesta di canone che ci è stata fatta con la cifra di 120mila euro l'anno. Un lapsus freudiano - aggiunge - generato, sicuramente, dall'assurdità della richiesta che sarebbe, ripeto, 120mila euro. Al mese".
L'Ospedale Israelitico di Roma: il Caffè Greco cambia gestore
"L'Ospedale Israelitico di Roma, in qualità di proprietario dell'immobile del Caffè Greco in via dei Condotti, comunica che il contratto d'affitto con l'attuale gestore dell'Antico Caffè Greco si è concluso nel settembre del 2017 e, a malincuore, l'Ente assistenziale ha avviato ormai due anni fa la procedura di rilascio del locale non avendo trovato con l'attuale gestore un accordo economico in linea con il valore di mercato.
L'Ospedale Israelitico di Roma - continua il comunicato - conosce il valore storico dei luoghi e l'importanza della cultura e assicura che i beni all'interno dell'immobile, e in particolare gli arredi di pregio, continueranno a essere tutelati, in linea con i principi che hanno finora guidato la tutela dei valori culturali del locale storico. I ricavi derivanti dall'affitto dei locali sono sempre stati e saranno impiegati dall'Ospedale Israelitico di Roma nell'assistenza ai malati e per migliorare i servizi sanitari a beneficio di tutti i cittadini".
L’Ospedale Israelitico ha infine ricevuto una richiesta di incontro da parte della Cgil Filcams in merito alla situazione dei dipendenti del gestore uscente Antico Caffè Greco Srl. Il Presidente dell’Ospedale, Avv. Bruno Sed, ha accordato un appuntamento alle sigle sindacali mostrando massima attenzione nei confronti dei lavoratori.
Sono passati di qui
Goethe, Hermann Melville, James Joyce, Friedrich Nietzsche, Giacomo Casanova, Ivan Turgenev, Nicolaj Gogol', Gabriele D'Annunzio, Giacomo Leopardi, Friedrich Listz, Oliviero Toscanini, Leone XIII, de Chauteubriand, Elsa Morante, Orson Welles, Alberto Moravia, Giorgio De Chirico, Mark Twain, Ennio Flaiano, Buffalo Bill, Ludovico II di Baviera, James Anderson, Hans Christian Andersen, Diego Angeli, Guillaume Apollinaire, Afro Basaldella, Mirko Basaldella, Hector Berlioz, Paul Bourget, Johannes Brahms, Vitaliano Brancati, George Gordon Byron, Ippolito Caffi, Vincenzo Camuccini, Giacomo Caneva, Antonio Canova, Vincenzo Cardarelli, Onorato Carlandi, Giacomo Casanova, Giuseppe Cellini, Enrico Coleman, James Fenimore Cooper, Jean-Baptiste Camille Corot, Massimo d'Azeglio, Libero de Libero, Hippolyte Delaroche, Pericle Flazzini, Frédéric Flachéron, Ennio Francia, Edvard Grief, Renato Guttuso, Gemma Hartmann, Henrik Ibsen, Jean Auguste Dominique Ingres, Henry James, Angelika Kauffman, Carlo Levi, Mario Luzi, Mario Mafai, Antonio Mancini, Thomas Mann, Jan Matejko, Felix Mendelssonhn, Adam Mickiewicz, Czeslaz Milosz, Alessandro Morani, Kamil Norwid, Fredrich Overbeck, Lea Padovani, Aldo Palazzeschi, Cesare Pascarella, Andrea Pazienza, Silvio Pellico, Giuseppe Prezzolini, Sandro Penna, Goffredo Petrassi, Wladislaw Reymont, Alfredo Ricci, Gioachino Rossini, Aristide Sartorio, Arthur Schopenhauer, Giovanni Sgambati, Percy Shelley, Henryk Siemiradzki, Henryk Sienkiewicz, Juluis Slowacki, Mario Soldati, Stendhal, Hippolyte Taine, Orfeo Tamburi, William Thackeray, Bertel Thorvaldsen, Toro Seduto, Renzo Vespignani, Richard Wagner e Maria Zambrano.