10 dicembre 2019 - 18:58

Roma, Caffè Greco, sfratto sospeso. La titolare: «Sono felice»

La Corte d’appello dà ragione ai gestori e rinvia a gennaio 2021. «Le mura non sono in vendita - avvisa la proprietà - perché chi le ha lasciate all’ospedale lo ha fatto per destinarle all’attività sanitaria per i cittadini»

di Lilli Garrone

Roma, Caffè Greco, sfratto sospeso. La titolare: «Sono felice»
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«Gravissimo danno» per la «particolare rilevanza storica, culturale e turistica», oltre alle «ricadute occupazionali». Si legge così nell’ordinanza della Corte d’appello che ha rinviato lo sfratto del Caffè Greco, previsto per il 29 gennaio 2020, al 21 gennaio 2021. Oltre un anno di vita, dunque, per uno dei locali più famosi e amati della Capitale. L’ottava sezione ha accolto il ricorso proposto dai gestori per ottenere la sospensiva della sentenza di sfratto di primo grado: sia perché avrebbe comportato la cessazione dell’attività, sia perché nella «valutazione dei contrapposti interessi» i giudici hanno ravvisato «le condizioni per accedere alla richiesta di inibitoria».

Martedì pomeriggio nell’ultima stanza dello storico locale di via Condotti i titolari e i loro legali hanno discusso e in un certo senso festeggiato. «Oggi sono felice - ammette Flavia Iozzi, titolare della società “Antico Caffè Greco” con il marito Carlo Pellegrini -. Questa è la mia vita da oltre venti anni e l’ho iniziata per amore dell’arte». «Siamo soddisfatti per la decisione della magistratura, che ha riconosciuto che lo sfratto avrebbe comportato la cessazione dell’attività storica tutelata anche dal ministero dei Beni culturali - aggiunge Pellegrini - nonché messo a rischio circa 40 posti di lavoro. L’Antico Caffè Greco intensificherà i propri sforzi per raggiungere un accordo ragionevole e di reciproca soddisfazione con l’ospedale Israelitico, proprietario delle mura, confermando la propria ampia disponibilità, sempre dimostrata, per preservare un luogo di cultura, arte e storia».

Da parte sua l’Israelitico spiega di «rimettersi nel massimo rispetto alla decisione della Corte d’appello», anche se ha l’ha accolta «con stupore considerato che ha garantito in più occasioni la tutela del luogo e la continuità dell’attività e della storicità del Caffè Greco». Quanto all’offerta di acquisto rinnovata anche ieri da Pellegrini «le mura non sono in vendita - replica la proprietà - perché chi le ha lasciate all’ospedale le ha lasciate per destinarle all’attività sanitaria per i cittadini».

La battaglia legale dunque prosegue, una partita a colpi di rilanci di canone («Abbiamo offerto anche il doppio degli attuali 17 mila euro mensili», dice Pellegrini) e di carte bollate che attestano anche i vincoli della Soprintendenza. «Confermiamo la disponibilità a trattare - assicura l’avvocato Nicola Paglietti -. Qui non si tratta solo dell’affitto di un locale ma di due “proprietà” che devono trovare un accordo: quella delle mura e quella del marchio». «La scadenza di gennaio 2021 - spiega l’avvocato Fabrizio Pileggi - non riguarda solo la sospensione dello sfratto, ma è anche la data in cui si terrà la discussione di merito». Chissà se per allora si sarà trovato un accordo.

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