Sala Rossa del Caffè Greco – Ieri

 

M. Dionigi, Paesaggio

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Marianna Dionigi, Paesaggio

Sala Rossa del Caffè Greco – Ieri

 

 

E’ il luogo preferito dagli artisti  che hanno frequentato il “Caffè Greco a Roma”, la Sala Rossa si apre alla fine del lungo corridoio in uno splendore di altri tempi. Autentica “collezione nella collezione”, l’antico accesso del Caffè a Roma su Via delle Carrozze, riunisce piccoli e grandi capolavori, dal tardo Settecento all’Ottocento e arriva sino ai giorni nostri,  soprattutto come luogo di incontro  con testimoni di eccellenza che  hanno soggiornato tra  le sue pareti  tappezzate di rosso porpora.

 

Nelle decine di opere che ornano la grande sala  troviamo  vedutisti  come Marianna Dionigi, col suo paesaggio del 1797 o le Cascate di Tivoli di Jakob Hackert, amico prediletto di Wolfgang Goethe. A ricordare il “fervore patriottico” della prima metà dell’ottocento c’è il ritratto di “anziano Garibaldino” di Girolamo Induno, pittore-soldato che prese parte a numerose campagne del risorgimento italiano.

 

 

Sotto l’arco al  centro della Sala Rossa, capeggia  l’opera di quasi un metro del Fauno seduto, dello scultore Luigi Amici,  le  cui statuette, con volti di donne e personaggi famosi, sono ornati numerosi angoli  del Caffè di Roma. In bella mostra alle sue spalle,  la grande tela del 1859 dalle  straordinarie valenze simboliche “La Barca della Vita” di Domenico Morelli, espressione di un’arte che si muove fra idealità romantiche con evidenti richiami alla Divina Commedia. Sotto il grande quadro,  c’è il divano di Hans Cristian Andersen, il famoso scrittore di fiabe che a lungo ha abitato al piano  superiore del caffè a Roma (e del cui appartamento c’è la pianta all’ingresso della sala Gubinelli).

 

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