IL MITICO OMNIBUS E IL “CENACOLO” DEGLI ARTISTI DEL DOPOGUERRA
L’Ominbus è la sala più importante del Caffè Greco non solo per le opere esposte, ma perché era la sala preferita per i vari “cenacoli” susseguitisi nei decenni. Alle pareti, insieme alle tele, troviamo medaglioni, stucchi e ritratti che raffigurano i tantissimi artisti che hanno sostato al caffè, ubicato a Roma, in oltre due secoli e mezzo. Dall’introduzione della fotografia è nell’Omnibus che sono stati realizzati gli scatti più importanti e affascinanti, che ci fanno ripercorrere la storia dei vari gruppi che si davano appuntamento al Greco di Roma. Una delle immagini più significative è quella che ritrae un folto gruppo di intellettuali nell’immediato dopoguerra.
Lo scatto di gruppo del 1948, all’interno dell’Antico Caffè Greco, intitolato “parnaso contemporaneo nell’Omnibus”, vede (da sinistra): Aldo Palazzeschi, Goffredo Petrassi, Mirko Basaldella, Carlo Levi, Pericle Fazzini (in piedi), Afro Basaldella, Renzo Vespignani, Orfeo Tamburi (primo piano), Libero de Libero, Sandro Penna (in piedi), Lea Padovani, Orson Welles, Mario Mafai, Ennio Flaiano, Vitaliano Brancati. Una summa del fervore artistico dell’Italia che voleva riprendersi e ripartire dopo i drammi della guerra.